La storia del CEA Oasi Ex cave Corazza, inizia nel maggio del 2001, in seguito alla ristrutturazione della casa colonica e della attigua stalla, adibita a centro visite e laboratorio didattico. Da quella data sono iniziate le visite guidate condotte prima da studenti universitari e in seguito da operatori e Guide Ambientali Escursioniste del WWF Reggio Emilia. Il CEA Oasi Ex Cave Corazza è entrato subito a fare parte della rete dei centri di educazione ambientale delle provincia di Reggio Emilia e del sistema INFEAS della regione Emilia Romagna.
Individuati i percorsi e le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado, il CEA ha iniziato a collaborare con le insegnanti referenti dei vari plessi, presentando progetti in grado di autofinanziarsi e realizzando sistematicamente attività educative sul territorio, garantendo una continuità didattica su più anni scolastici.
Dal 2012, in seguito alle procedure di riorganizzazione del sistema INFEAS, il Comune di Poviglio è entrato a fare parte, insieme ad altri 5 comuni (Campegine, Bibbiano, Canossa, Vezzano sul Crostolo e Albinea), del CEAS INFEAS RETE REGGIANA.
L’Oasi Ex Cave Corazza di Poviglio
Le Ex Cave Corazza, i “Buson ed Corasa”, sono localizzate nell’immediata periferia di Poviglio. Per la presenza dell’acqua stagnante, di superficie e sotterranea, continua o episodica, sono una zona umida che conserva l’aspetto originario della Pianura Reggiana. In questo ambiente si è spontaneamente sviluppata una vegetazione che ha creato un ecosistema prezioso per la conservazione della specie vegetali ed animali che vi si sono insediate.
La fisionomia e la struttura della copertura vegetale sono estremamente variabili: ciò dipende, soprattutto, dalle condizioni ecologiche, che indicano l’elemento idrico quale fattore determinate, e dall’aspetto “storico” delle diverse porzioni dell’area: alcune di esse, escluse dall’attività umana, hanno sviluppato una vegetazione spontanea, altre, al contrario, sono utilizzate tutt’ora per la fienagione e mantengono caratteristiche maggiormente agricole.
La superficie totale, pari a 7 ettari, è caratterizzata da prati sfalciati periodicamente che presentano diversi gradi di idrofilia, da pratarie naturali, canneti quasi impenetrabili, vecchie boscaglie allagate dominate da pioppi, dal salice, bianco e dall’olmo comune, nonche da nuove zone boschive frutto di recenti interventi di rimboschimento. Ai margini, lungo i confini, sono presenti salici, pioppi bianchi, farnie ed altre specie arboree, proprie di suoli umidi e tolleranti saltuarie inondazioni. La zona palustre più periferica, con suolo sommerso, è occupata da Fragmiteti, cioè da comunità dominate da canne (Phragmites communis) e tife (Typha latifoglia).
Di notevole interesse e da segnalare la presenza, nelle zone adiacenti i bacini, di importanti zone “ecotonali” o di transizione, costituite da lunghi filari di siepi, che rappresentano un prezioso rifugio per moltissimi animali. L’oasi è oggi un esempio, anche se improprio, di come doveva presentasi buona parte della nostra Pianura mille anni fa: siepi lungo le strade, grandi quantita di luoghi incolti dove predominava il Bosco con molteplici varietà di specie vegetali e animali.
Per quanto concerne la componente animale, oltre a numerose, quanto indispensabili, comunità di insetti, dobbiamo annoverare la presenza di anfibi e rettili tra i quali spicca sicuramente la biscia dal collare (Natrix natrix), il biacco (Coluber viridiflavus),il Saettone (Zamenis longissimus). Passando ai mammiferi, si segnala la presenza sicura del Riccio europeo (Erinaceus europaeus), e di diverse specie di micro-mammiferi (toporagni, arvicole, ecc …). Certa è la presenza della lepre comune (Lepus capensis), della volpe (Vulpes vulpes), e di diverse specie di chirotteri. Non si esclude che l’asta fluviale del Crostolo e dell’Enza sino veri e propri corridoi verdi per ungulati quali il Capriolo (Capreulus capreulus) sempre alla ricerca di nuovi territori da colonizzare. Nutrita è sicuramente l’avifauna, costituita da diverse specie di passeriformi, strigiformi e alcuni ardeidi tra i quali annoveriamo sicuramente l’airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta) e la nitticora (Nyctiocorax nycticorax). Tra i rapaci diurni, sicura la presenza dello Sparviere (Accipiter nisus), del gheppio (Falco tinnunculus) e della poiana (Buteo buteo).
L’Oasi Ex Cave Corazza è inoltre una Area di riequilibrio ecologico (A.R.E.) inserita nella rete delle aree Protette della Regione Emilia Romagna. In base alla L.R. 06/05, le A.R.E. sono “aree naturali o in corso di rinaturalizzazione, di limitata estensione, inserite in ambiti territoriali caratterizzati da intense attività antropiche che, per la funzione di ambienti di vita e rifugio per specie vegetali ed animali, sono organizzate in modo da garantirne la conservazione, il restauro, la ricostituzione”.